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I media italiani reagiscono al GP del Messico

31 ottobre 2022 A 09:46

    Max Verstappen conquista il record di vittorie in una stagione vincendo anche il GP del Messico, mentre le Ferrari faticano e finiscono entrambe lontanissime e fuori dal podio. Scopriamo cosa hanno da dire a riguardo i principali media italiani.

    Sky Sport (edizione italiana)

    Il giornalista Leo Turrini non ha dubbi nell'assegnare l'ennesimo 10 a Max Verstappen nelle sue pagelle. "Tanto che ve lo dico a fare?" è l'eloquente commento al voto dato al due volte campione del mondo. Dopo il 9 a Hamilton, e i 7 a Perez, Russell e alle due Alpine ci sono i 6 assegnati ai due piloti della Ferrari per la loro gara non indimenticabile. "Anonimo in rosso" e "Anonimo in rosso 2" li definisce. Anche Mara Sangiorgio, nel suo report dal Messico, celebra Verstappen. "Con strategie di gomme fin dall’inizio diverse rispetto a Mercedes, l’olandese ha gestito alla grande i 71 giri della gara senza mai scomporsi e ha demolito ancora una volta tutti. Come ha demolito il record storico di Schumacher e Vettel vincendo la quattordicesima gara in una stessa stagione. Spaventoso". afferma la giornalista. Per quanto riguarda la Ferrari c'è preoccupazione per l'avvicinarsi in classifica della Mercedes, anche se ieri le Frecce d'Argento hanno sbagliato strategia, e infatti Sangiorgio dice "I punti del quinto posto di Sainz e del sesto di Leclerc sono stati importanti per mantenere il secondo posto nei costruttori per ora, ma la Mercedes sta giocando in attacco contro una Ferrari che qui è stata troppo brutta per essere vera".

    La Gazzetta dello Sport

    Anche la Gazzetta si prende ampio spazio per celebrare Verstappen e titola "Verstappen da record: 14 vittorie in un anno, nessuno come lui". In particolare Giusto Ferronato è stato colpito dalla gestione della gara del pilota olandese e scrive: "Impressionante lo stint vincente di Verstappen, che con le gomme medie si è permesso il lusso di percorrere senza crolli di rendimento l’intervallo di gara tra il 25° e il 71° giro". È piaciuto Lewis Hamilton, ma "questa Mercedes non è al livello della Red Bull come passo gara e gestione delle gomme". Secondo la Gazzetta la Mercedes ha fatto il massimo, mentre dalla Ferrari ci si aspettava sicuramente di più. "Weekend da dimenticare per la Ferrari, che ha chiuso con Carlos Sainz e Charles Leclerc al quinto e sesto posto dietro a George Russell. Rosse mai competitive su questa pista, ci sarà da fare diversi compiti a casa" è il giudizio con cui viene archiviata una prestazione mediocre della scuderia di Maranello.

    Corriere dello Sport

    Per il Corriere dello Sport è "La legge di Verstappen". Anche sulle pagine del quotidiano romano si parla del dominio incontrastato del pilota olandese, scrivendo addirittura che "Neanche le briciole cadono più dalla tavola apparecchiata per Max Verstappen". Il quotidiano dedica ampio spazio al "sogno" di Lewis Hamilton, che "dopo undici mesi di cammino nel deserto con una macchina sbagliata, il saltellamento, continui problemi di stabilità e un assetto da reinventare a ogni gara" sembrava finalmente poter agguantare la prima vittoria della sua stagione. Sono "incerte" invece le Ferrari secondo il Corriere dello Sport". Le rosse erano alle prese con una certa instabilità, ma devono riscattarsi nelle prossime gare e tornare a vincere per "chiudere al secondo posto nelle classifiche e archiviare la stagione 2022 come un passo avanti rispetto alla precedente, per non coprire una metà intera di Mondiale senza successi, per il morale". Trova spazio sul quotidiano anche un piccolo elogio a Valtteri Bottas per il suo interessante weekend.

    Autosprint

    Per la rivista specializzata Verstappen è "dominante", mentre la Ferrari è "opaca". Anche in questo caso non si chiede di più da Hamilton che è "bravissimo a non concedere alcuna occasione di sorpasso a Perez". "Bravissimo" pure Ricciardo, che viene elogiato per aver salvato il suo settimo posto nonostante la penalità. Autosprint mette particolarmente l'accento sulle difficoltà della Ferrari, addirittura dicendo che "è andata di gran lunga peggio rispetto al ritorno in pista a Spa-Francorchamps, dopo la pausa estiva". Vengono individuate diverse cause della debacle Ferrari: "Paga pesantemente dazio con la power unit, un compromesso al ribasso sulla gestione del turbo, necessaria per ragioni di affidabilità, ha condizionato la prestazione sul dritto. Un deficit al quale sommare le difficoltà di trazione. Le sfide dell'alta quota messicana non sono state domate a un livello sufficiente per correre con Red Bull e Mercedes". Per la rivista "il segnale non è dei più incoraggianti se dopo la novità introdotta sul piano dell'affidabilità a Austin si è stati costretti a posizionare nuovamente al ribasso le prestazioni per non soffrire in Messico con la tenuta della power unit".

    La Repubblica

    Per La Repubblica Verstappen prende 10 "perché di più non si può. Meriterebbe 14, come i successi in stagione, traguardo che gli permette di superare il ferrarista Schumacher del 2004 e Vettel, all’epoca alfiere Red Bull, nel 2013, fenomeni che si erano fermati a 13". Se Verstappen è "maestoso, imbattibile, perfetto", Leclerc e Sainz sono stati piuttosto anonimi. Viene dato 6 allo spagnolo, e 5 al monegasco "perché perde il confronto nel testa a testa in avvio". 5 anche per la Scuderia Ferrari, per cui si parla di "mediocrità insopportabile" e ci si raccomanda di guardarsi alle spalle per non essere rimontata dalla Mercedes. Mercedes che invece si merita un bell'otto e viene elogiata per la sua determinazione nella rincorsa alla Ferrari in campionato. Dei due piloti del team tedesco, Hamilton è piaciuto molto: "Sembrava perso ad inizio stagione e invece dimostra che un sette volte campione del mondo ha un orgoglio senza pari. Partiva dietro a Russell, lo ha fregato nel primo rettilineo. Il piedistallo, almeno nel cortile interno, resta suo". Russell invece, per La Repubblica, "è l’unico che esce veramente con le ossa rotte fra i sei big. Ha rovinato tutto in partenza". Menzioni d'onore anche per Ricciardo e Alonso, "ancora una volta tradito dal motore e della squadra".